«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».
Maria Gabriella Sagheddu (1914-1939), monaca nella Trappa di Grottaferrata sotto il magistero illuminato di madre Maria Pia Gullini, a ventiquattro anni offre la propria vita a Dio per l’unione delle Chiese cristiane e muore tisica l’anno successivo, il 23 aprile 1939. In un’Italia la cui società religiosa è ancora chiusa al dialogo ecumenico, la vita e la morte di Gabriella anticipano moventi e proposte del Concilio Vaticano II, in linea di continuità con la funzione profetica assolta nei secoli dal monachesimo femminile d’Occidente. Nel 1983 Giovanni Paolo II la beatifica, proponendone la figura quale modello per la Chiesa universale. Le Lettere dalla Trappa di Gabriella sono la testimonianza semplice e diretta della sua offerta, raccontando attraverso la quotidianità un cammino di unione a Dio che la conduce all’unione con i fratelli.
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».