«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».
Il 20 febbraio 1926 nasce a Roma, da Giovanni e Maria Bosio. PE il figlio più piccolo, ultimo di nove fratelli, tre dei quali morti in tenera età. Dei cinque (tre ragazze e due ragazzi) il primogenito, Adolfo, gli farà da padrino di Battesimo. Nel 1932 la famiglia Bachelet si trasferisce al seguito del padre, ufficiale del genio, a Bologna. Si iscrive nel 1934 tra i fanciulli di Azione Cattolica, presso il circolo parrocchiale di S. Antonio di Savena. A Roma inizia a frequentare il liceo classico nel 1938. Negli anni degli studi superiori è coinvolto nelle attività della Congregazione mariana guidata dal cardinal Massimo Massimi. Consegue la licenza liceale 1943. Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; solo nel successivo anno accademico inizia a frequentare regolarmente i corsi. Durante il periodo universitario cresce il suo impegno all’interno della Fuci, sia nella sezione romana, sia nel centro nazionale. Diverrà condirettore di “Ricerca”, il periodico della federazione universitaria.
Il 24 novembre 1947 si laurea, con una tesi su “I rapporti fra lo Stato e le organizzazioni sindacali” (votazione 110/110); suo relatore è il prof. Levi Sandri. Nell’anno accademico 1947-48 è assistente volontario presso la cattedra di Diritto amministrativo. Tra gli anni 1949-1959, nella stessa Università svolge attività di ricerca accanto al prof. G. Zanobini.
Dal 1950 è redattore capo di “Civitas”, rivista di studi politici diretta da P.E. Taviani; di questo periodico, a cui collaborerà sino al 1959, sarà poi vicedirettore responsabile. Negli anni cinquanta ha incarichi presso il CIR (Comitato italiano per la Ricostruzione) e le strutture della Cassa per il Mezzogiorno. Il 26 giugno 1951 si sposa con Maria Teresa (Miesi) De Januario. Nel anno seguente, il 13 aprile, nasce la figlia Maria Grazia. Il secondo figlio Giovanni nasce il 3 maggio 1955. Tra gli anni 1956-1959 Bachelet insegna “Istituzioni di diritto amministrativo” presso l’Accademia e Scuola di applicazione della Guardia di Finanza.
Consegue la libera docenza, nel 1957, in “Diritto amministrativo” e in “Istituzioni di diritto pubblico”. Pubblica la sua prima opera monografica di contenuto giuridico: L’attività di coordinamento nell’amministrazione pubblica dell’economia. Dal 1958 al 1961, insegna “Diritto amministrativo” presso la facoltà di Giurisprudenza di Pavia. Poi dal 1961 insegna, prima Diritto pubblico e poi Diritto amministrativo, nella facoltà di Scienze politiche di Trieste; sarà ordinario dal 1965. Dal 1968 insegna, come docente ordinario, “Diritto pubblico dell’economia” presso la facoltà di Scienze politiche della Libera Università internazionale di studi “Pro Deo”. È docente ordinario, dal 1974, di “Diritto pubblico dell’economia” presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Nel giugno 1959 viene nominato da Giovanni XXIII vicepresidente dell’Azione Cattolica Italiana; presidente è Agostino Maltarello. Mentre nell’anno 1964 diviene presidente generale dell’Azione Cattolica. Con l’anno 1973 si conclude il lungo periodo alla guida dell’Azione Cattolica (tre mandati, l’ultimo dei quali, dal 1970 al 1973, come primo presidente dell’Ac ridisegnata dal nuovo Statuto). Viene nominato vicepresidente della commissione pontificia per la famiglia, del comitato italiano per la famiglia, della Commissione italiana Justitia et Pax.
Dopo le elezioni amministrative del giugno 1976, è eletto a Roma in Consiglio comunale. Il 21 dicembre1976, viene eletto vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura.
Il 12 febbraio 1980, è ucciso dalle Brigate rosse al termine di una lezione universitaria.
Dal volume di A. Bertani – L. Diliberto, Vittorio Bachelet. Un uomo uscì a seminare, AVE, 1994
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».