Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità
CATHOLIC ACTION SCHOOL OF SANCTITY FOUNDATION
FUNDACIÓN ACCIÓN CATÓLICA ESCUELA DE SANTIDAD
Pio XI
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Pio XI

NOTE BIOGRAFICHE E ITER DELLA CAUSA

Raffaele Gentile

28 novembre 1921, Gemona (Udine) - 18 dicembre 2004, Catanzaro

Il Servo di Dio Raffaele Gentile nacque a Gemona del Friuli il 28 novembre 1921 da Rosario Gentile (ferroviere) e da Elisa Bonato (casalinga). Presto i genitori lasciarono Gemona per trasferirsi a Catanzaro, dove furono accolti e ospitati dalla sorella e dal fratello del papà, Mariannina e Don Camillo, parroco della Parrocchia di Santa Maria di Mezzogiorno. Raffaele crebbe nella casa canonica dello zio, da cui ricevette quell’indirizzo spirituale e religioso, che animò  ogni pensiero e gesto della sua vita. Ebbe due fratelli: Aristide, che morirà di leucemia il 18 aprile 1946 all’età di 23 anni, e Camillo. Di intelligenza vivace e di carattere serio e pio, dopo la maturità classica (1939), conseguita al liceo Galluppi di Catanzaro, studiò Medicina e Chirurgia  a Bologna, a Bari e a Palermo dove si laureò, il 27 luglio 1945.

Iniziò subito a lavorare come medico di base e presso l’Ospedale civile di Catanzaro. Qui lavorò fino al 1960, prima nel Pronto Soccorso e poi come aiuto dermovenereo del reparto di medicina. Ricoprì incarichi di vertice in settori della sanità pubblica e del volontariato.

Dal 1955 fino al 1984 lavorò nella Cassa Mutua dei Coltivatori Diretti come Direttore sanitario.

Dal 1963 al 1978, per 15 anni fu Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Catanzaro.

Dal 1976 al 1988 fu Direttore dei Corsi per Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, nonché docente di Igiene e Medicina Sociale.

Dal 1955 al 1973 fu Medico legale nel contenzioso giudiziario dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (sede di Catanzaro).

Dal 1946 al 1986, per quarant’anni, fu Direttore sanitario della In Charitate Christi, oggi Fondazione Betania onlus, lavorando costantemente accanto a Don Giovanni Apa e alla signorina Maria Innocenza Macrina. Di questa Opera Pia, per il suo costante impegno, può essere considerato uno dei fondatori, portandola a un livello di avanguardia: offrì alle ospiti minorate, disabili e anziane, un’attenzione amorevole e un’assistenza qualificata, dotandola di laboratori specialistici, come quelli di analisi cliniche e di radiologia, uno studio dentistico e palestre di riabilitazione. Per il suo poliedrico impegno nel sociale ricevette da più parti riconoscimenti, anche a livello nazionale.

Il dottore Raffaele Gentile fu un medico cristiano che ha servito Cristo nei poveri e nei derelitti. Tutti ricordano ancora la sua grande disponibilità e il suo animo sensibile e caritatevole con cui consolava e curava i malati.

La sua anima profondamente religiosa, ricca di fede, si nutriva di Eucaristia, di devozione mariana, di Parola di Dio e di un senso vivo della Chiesa. La fede permeò, quindi, la sua esistenza, improntandone l’agire professionale; divenne la linfa vitale del suo impegno, oltre che nel sociale, anche nella Chiesa, nella politica e in famiglia.

“Amò  la Chiesa di un amore  appassionato. Non una Chiesa astratta, ma quella inserita nella storia e  incarnata  nel  territorio:  la  Chiesa  che  è  in Catanzaro-Squillace”[1].  Collaborò intensamente con i Pastori di Catanzaro: Mons. Fiorentini, Mons. Fares e Mons. Cantisani. Fu il loro braccio destro nell’impegno della Chiesa diocesana nel sociale.  Dal 1947 al 1951 fu Vice Presidente della Giunta Diocesana dell’Azione Cattolica di Catanzaro. Dal 1951 al 1973 fu Presidente della Giunta Diocesana dell’Azione Cattolica di Catanzaro. Nel 1961 avviò  a Catanzaro l’Associazione dei Medici Cattolici, affidandola al Santo medico Giuseppe Moscati, di cui era tanto devoto, e dal 1961 fino al 1983 fu Presidente dell’Associazione.

“Fu uno dei membri più impegnati del Consiglio  Pastorale Diocesano, sempre  presente  alle  riunioni, a cui non fece mai mancare la sua parola, fatta di grande equilibrio e di coraggiosa proposta. Voleva che la Chiesa fosse così bella da rivelare con la sola presenza il volto del suo Sposo. Fu anche membro del Sinodo Diocesano nel 1993-’95 e tanto lavorò per l’apertura della Causa di beatificazione del suo maestro Servo di Dio Antonio Lombardi”[2].

L’amore per l’uomo portò il Servo di Dio ad esercitare la carità nel difficile campo della politica. Lo fece permeandola dalla fede in Cristo. Fu tra i promotori del Movimento della Democrazia Cristiana in Catanzaro e Provincia e, nel 1947, fu redattore capo de “Il Popolo d’oggi”, organo ufficiale del Partito Democristiano per la Provincia, diretto dall’on. Vito Galati. Nel 1946, nel 1952 e nel 1964, fu eletto Consigliere Comunale di Catanzaro nelle elezioni amministrative. Per tre sessenni, in politica, fu “portatore genuino delle istanze popolari e difensore del valore dell’etica nella politica”[3].

Il 15 ottobre 1960 il Servo di Dio sposò Susy Liotta, e dal matrimonio nacquero Elisa e Maria. In famiglia espresse quotidianamente un amore fedele, attento, rispettoso e premuroso. Assistito dalla famiglia e confortato dai sacramenti, corroso da un brutto male, morì serenamente, invocando il nome del Signore, a Catanzaro, il 18 dicembre 2004,

A undici anni dalla sua morte tanti catanzaresi di tutte le estrazioni sociali ancora lo ricordano con affetto e devozione come un professionista cristiano che ha vissuto la sua vocazione alla santità nel quotidiano, esercitando in modo edificante ed esemplare le virtù cristiane teologali, cardinali e umane.

La sua causa di beatificazione è uno straordinario stimolo per tutti, soprattutto per i laici cristiani, impegnati a servire Cristo nei poveri del mondo.

[1] Testimonianza dell’Arcivescovo emerito di Catanzaro, Mons. Antonio Cantisani.

[2] Testimonianza dell’Arcivescovo emerito di Catanzaro, Mons. Antonio Cantisani.

[3] Testimonianza di Marcello Furriolo, sindaco di Catanzaro e collega di partito.

 

Dal blog https://raffaelegentile.blogspot.com/