Nasce in una famiglia atea, quarta di otto figli. Il padre è medico condotto del paese. Riceve il battesimo all’insaputa dei suoi genitori quando ha già quattro anni, grazie alla zia Giuseppina Maieski. Nel 1910 la famiglia si trasferisce a Grottazzolina (Ascoli Piceno), dove frequenta le scuole elementari. Nel 1919, per ragioni di studio, è a Fermo presso la famiglia Maricotti, molto religiosa. Paola comincia a studiare il catechismo e a frequentare la chiesa parrocchiale.
Il 22 aprile 1922, con l’aiuto dell’Azione cattolica locale, riceve segretamente la prima comunione e la cresima. Prosegue di nascosto il suo cammino religioso. Suo punto di riferimento spirituale è la Storia di un’anima di santa Teresa del Bambino Gesù.
Fin da piccola, mostra una salute cagionevole e, per questo motivo, oltre che per l’ostilità familiare, non può attuare il suo desiderio di entrare in convento. Allora si offre al Signore per la conversione delle anime, in particolare dei suoi familiari.
Conseguito il diploma di maestra, comincia a insegnare. Già iscritta all’Aci, nel 1926 è nominata segretaria diocesana della Gioventù femminile. Le sue lettere testimoniano come, nonostante la giovane età, sappia guidare le ragazze che si rivolgono a lei. Nel 1927, trascorre la Pasqua a Roma e partecipa all’udienza di Pio XI. All’uscita, rivolta a un’amica, le dice: «Ora tutto è compiuto». Il 21 maggio 1927, perciò, fa voto di verginità.
Il 18 agosto, a Grottazzolina, si ammala di tifo, cui si aggiunge la setticemia. Muore a soli diciannove anni. Con il passare del tempo, a poco a poco, i suoi genitori si convertono.
È stata dichiarata venerabile il 2 aprile 1993.