Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità
CATHOLIC ACTION SCHOOL OF SANCTITY FOUNDATION
FUNDACIÓN ACCIÓN CATÓLICA ESCUELA DE SANTIDAD
Pio XI
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Pio XI

NOTE BIOGRAFICHE E ITER DELLA CAUSA

Josef Mayr-Nusser

27 dicembre 1910, Bolzano - 24 febbraio 1945, Erlangen (Germania)

Nasce in una famiglia semplice, nel maso Nusser. Il padre fa il viticoltore e muore durante la Prima guerra mondiale. La famiglia non manca del necessario e condivide il pane con chi non ha nulla. A 22 anni diviene confratello della “Conferenza di S. Vincenzo de’ Paoli” di Bolzano centro e poi di quella del quartiere Piani, della quale diviene presidente, nel 1937.

Dotato di particolare sensibilità verso i poveri, cui dedica molto tempo, non trascura la preghiera: partecipa ogni giorno alla S. Messa delle 6,30. Frequenta la scuola commerciale e, per aiutare la famiglia, trova subito lavoro in alcune ditte di Bolzano come impiegato e cassiere. Ama molto la lettura e resta colpito dalla vita e della testimonianza di Tommaso Moro.

Nel 1936, entra nel gruppo giovanile dell’Azione Cattolica. Non sono tempi facili per l’ACI, osteggiata dal regime fascista. A Bolzano, le riunioni dei giovani si tengono in un convento al riparo da occhi sospettosi, e Josef ne è il presidente. Ai soci scrive: «Oggi, più che in qualsiasi altro tempo, si esige nell’Azione Cattolica un cattolicesimo vissuto. Oggi, si deve mostrare alle masse che l’unico capo che solo ha diritto a una completa, illimitata autorità e ad essere una guida, è Cristo».

Innamoratosi di una sua collega di lavoro, Hildegard, con la quale condivide idee e impegni, si sposano il 26 maggio 1942 e, l’anno successivo, nasce Albert. Intanto, in Alto Adige la situazione si fa difficile. L’80% della popolazione decide di andarsene; Josef non solo rimane, ma con la collaborazione dei circoli cattolici di Bolzano e della maggioranza del clero locale, cerca di convincere la gente a rimanere. Nasce un movimento di resistenza, “Andreas Hofer-Bund”, al quale Josef Mayr Nusser aderisce.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, in Alto Adige comandano i tedeschi che arruolano tutti gli uomini. Così Josef si trova arruolato nelle file della Schutz-Staffeln, le famigerate SS combattenti. Il 7 settembre, i giovani vengono trasferiti a Konitz, in Germania, per essere addestrati alla guerra. Il 4 ottobre 1944, devono prestare giuramento alla causa di Adolf Hitler, ma la recluta Josef Mayr Nusser chiede di parlare e, con voce emozionata, ma decisa, dice: «Signor maresciallo io non posso giurare questo». E all’ufficiale che gli chiede il perché, risponde: «Per motivi religiosi». Gli viene detto di mettere per iscritto la propria dichiarazione: è la sua condanna a morte.

Viene imprigionato e scrive alla moglie struggenti lettere di amore per lei e per il piccolo Albert. Il tribunale delle SS, nel febbraio 1945, lo condanna alla fucilazione per tradimento. L’esecuzione deve avvenire nel campo di concentramento di Dachau. Durante il trasferimento da Danzica a Dachau, con altri 40 condannati a morte, rinchiusi in un vagone, Josef muore, stremato dalla fame e dal freddo.

È stato beatificato a Bolzano il 18 marzo 2017.

ITER DELLA CAUSA

Promulgazione del decreto sul martirio: 08 luglio 2016

Data beatificazione: 18 marzo 2017