Nel clima incandescente della Spagna degli anni Trenta¬Quaranta, nessun ordine religioso fu risparmiato, come non furono risparmiati laici e sacerdoti del clero diocesano.
I cinque beati dell’Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio fanno parte di un gruppo di martiri, i sessantanove compagni di Braulio Maria Corres e Federico Rubio, che qui presentiamo perché novizi che hanno accolto la loro vocazione in Azione cattolica.
FR. JESÚS GESTA DE PIQUER
Di famiglia agiata, conosce tuttavia i sacrifici economici alla morte del padre. Grazie all’aiuto del nonno paterno, può studiare presso il collegio dei fratelli Maristi. Qui si prepara alla prima comunione e, il 17 giugno 1923, riceve la cresima. Fa parte della Gioventù cattolica, prima nella parrocchia di San Ginés e poi nel centro di San Martin, dove svolge per molto tempo l’incarico di Delegato degli aspiranti.
Nel 1932 diviene membro della Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli, dedicandosi alle opere di carità.
Nel 1934 comincia a frequentare gli ospedali gestiti dall’Ordine di San Giovanni di Dio e qui, aiutato dal suo direttore spirituale, scopre la vocazione religiosa, cominciando a preparare il suo ingresso nel postulandato dell’Ordine a Ciempozuelos, cosa che avviene il 24 novembre 1934.
Il 6 marzo 1935 veste l’abito di novizio e l’8 marzo 1936 pronuncia i voti temporali.
Il 7 agosto dello stesso anno viene arrestato insieme ai suoi confratelli e detenuto nel carcere di San Antón. Nonostante i suoi familiari, rifugiati presso l’ambasciata del Cile, abbiano avuto la possibilità di liberarlo grazie all’intervento dello stesso ambasciatore, fr. Jesús non lascia i suoi confratelli incarcerati e preferisce affrontare la via del martirio. Muore a Paracuellos de Jarama, al grido di: «Viva Cristo Re!».