La storia della vostra Associazione
è fatta di tanti “santi della porta accanto” – tanti! –,
ed è una storia che deve continuare:
la santità è eredità da custodire e vocazione da accogliere.
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Nella Roma degli anni ’30 fu tra quei pochi e privilegiati studenti universitari che vissero l’atmosfera di frontiera dell’Istituto di Fisica di Via Panisperna, accanto ad Enrico Fermi e al suo gruppo di giovanissimi ricercatori. E dopo la laurea conseguita con Fermi, rimase nell’Istituto iniziando così la sua carriera universitaria, specializzandosi in fisica terrestre vicino ad Antonino Lo Surdo che lo volle subito suo stretto collaboratore. Frequentò la Fuci romana in un periodo di intenso dibattito interno sulla funzione ed il ruolo della Federazione, sulle scelte culturali e la formazione spirituale più adatta per i giovani universitari cattolici.
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Medi fu un cattolico impegnato, parte integrante e figura propositiva del cattolicesimo italiano contemporaneo. Egli sfugge a collocazioni rigide: fu certamente un convinto anticomunista; diede il suo contributo all’Azione cattolica ma non cercò mai in essa responsabilità e posti di comando; guardò al Concilio con grande interesse sia per le nuove prospettive aperte dalla Gaudium et Spes e dalle encicliche Pacem in Terris di Giovanni XXIII e Populorum Progressio di Paolo VI, sia perché chiamava i laici ad una più intima collaborazione con la gerarchia. Non si considerò mai nell’ambito cattolico né di destra né di sinistra, categorie per uno scienziato incomprensibili e poco funzionali. Di fronte all’accelerazione delle scoperte tecnologiche invitò la Chiesa a non arretrare, anzi a “cavalcare” la scienza contemporanea, ad essere presente e protagonista nell’èra nucleare, che definì in un suo discorso “l’èra di Gesù Cristo“.
dal sito enricomedi.it
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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la santità è eredità da custodire e vocazione da accogliere.