Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità
CATHOLIC ACTION SCHOOL OF SANCTITY FOUNDATION
FUNDACIÓN ACCIÓN CATÓLICA ESCUELA DE SANTIDAD
Pio XI
Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità
CATHOLIC ACTION SCHOOL OF SANCTITY FOUNDATION
FUNDACIÓN ACCIÓN CATÓLICA ESCUELA DE SANTIDAD
Pio XI

NOTE BIOGRAFICHE E ITER DELLA CAUSA

Dinarosa Belleri

11 novembre 1936, Cailina (Brescia) - 14 maggio 1995, Kikwit (Congo)

Nella sua casa a Cailina, piccolo paese della Valtrompia (BS), da papà Battista e mamma Maria Riboldi, nel 1936 nasce Teresina Belleri. Cresce accanto alla sorella maggiore, Domenica, e al fratello minore, Pierino, in un clima di fede creato dall’esempio, e di sacrificio, quello richiesto dalla quotidianità. Oltre a dedicarsi alla famiglia, il papà lavora infatti in officina e la mamma in un cotonificio.

Terminate le elementari, Teresina collabora nelle faccende domestiche e va anche dalla Agnesì, cugina della mamma, dove impara il lavoro di sarta. Ma non è un mestiere adatto per una giovane esuberante, piena di energie. Infatti, appena può, lascia ago, forbici e filo per passare ai bulloni di ferro di una fabbrica di Lumezzane.

In parrocchia sono presenti le Suore delle Poverelle, le frequenta e le ammira; partecipa con impegno all’Azione Cattolica, approfondendo il messaggio cristiano per poter dare una testimonianza di vita che comprenda anche l’esercizio della carità. Ben presto si accende in lei il desiderio di dedicare tutta la vita al Signore.

La sede del lavoro è da raggiungere in bicicletta, ma l’ultimo tratto è in salita: le amiche la lasciano in un deposito e salgono sul pullman di linea; Teresina invece continua la salita in bicicletta, per tenere in tasca i soldi del biglietto, che le serviranno per il corredo da suora, così da consacrarsi a Dio.

Nel marzo 1957 giunge a Bergamo tra le Suore delle Poverelle: allegra e ottimista segue il cammino di formazione con altre giovani. Alla vestizione riceve il nome di Suor Dinarosa; e sente già forte il fascino del motto del Fondatore: “Io cerco e raccolgo il rifiuto…”. Lo medita, lo conserva in cuore, prega, e sogna i poveri, soli e abbandonati, in terre lontane.

Dopo la Prima Professione è felice di frequentare la Scuola per infermiere professionali e, al termine, di prestare il suo primo servizio a Cagliari, in un ospedale specializzato per forme tubercolari.

Nel 1966 è inviata in Congo, nel Centro ospedaliero di Mosango: felice, per 17 anni sarà tutta dedita a lebbrosi, affetti da tubercolosi, bambini malati. Nel secondo rientro in Italia, nel 1975, avrà la gioia di essere tra i missionari che hanno ricevuto il Crocifisso dal S. Padre Paolo VI. Ripartirà con la stessa gioia, verso l’Ospedale di Kikwit, ancora tra lebbrosi, denutriti, affetti da malaria e verminosi, sofferenti di AIDS. Nel 1990 è contenta di poter tornare a Cailina, per assistere la mamma, nei suoi ultimi giorni.

Nel gennaio 1995 a Kikwit e nel territorio circostante si registra un numero crescente di morti. Suor Dinarosa continua come sempre, anzi intensifica il suo lavoro. A chi le chiede: “Ma non ha paura…?” risponde: “… sono qui per servire i poveri…”. Contagiata lei pure, muore dopo altre tre consorelle, il 14 maggio 1995.

 

Dal Sito della Congregazione delle Suore delle Poverelle

 

ITER DELLA CAUSA

Promulgazione del decreto sulle virtù eroiche:20 febbraio 2021