Clemente Emilio Riva è stato un vescovo cattolico italiano. Il suo nome è noto per l’impegno nei riguardi del dialogo fra le religioni, in particolare con l’ebraismo.
Secondogenito di nove figli, nel 1935 fa l’esame di ammissione alla prima Ginnasiale al Seminario Diocesano di Bergamo; risultato negativo, si indirizza, anche per motivi economici, a fare domanda all’Istituto della Carità. Nel 1935 Clemente Riva entra quindi all’Aspirantanto di Pusiano dei padri rosminiani. Nel 1939 arriva al Sacro Monte Calvario di Domodossola, sede del noviziato rosminiano: qui emette i primi voti, il 1º luglio 1941(memoria liturgica del Preziosissimo Sangue di Gesù e anniversario della morte di Antonio Rosmini), i voti perpetui il 10 settembre 1944, i voti di Coaudiatore spirituale il 27 luglio 1963 e successivamente quelli di sacerdote il 20 febbraio 1967. Venne ordinato sacerdote a Roma il 24 marzo 1951: anche in questo caso una coincidenza con Rosmini, nato proprio il 24 marzo.
Nel 1951 è Assistente della FUCI per il Vicariato di Roma. Nel 1953 ottiene la laurea in teologia alla Pontificia Università Lateranense; la tesi ha per titolo “Il problema dell’origine dell’anima intellettiva secondo A. Rosmini”. Nel 1966 Riva è Rettore della Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, affidata alla cura dei padri rosminiani. Il 20 febbraio 1967, anniversario della fondazione dell’Istituto della carità, don Clemente Riva emette i voti di Presbitero all’Istituto, voto speciale con cui un confratello promette solennemente e significativamente obbedienza al Sommo Pontefice. Nel 1971, l’allora preposito generale dei rosminiani, padre Giovanni Gaddo, nomina Riva Vicario Generale della Carità Intellettuale della Curia dell’Istituto. Il 22 giugno 1975 riceverà la consacrazione episcopale nella basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso per l’imposizione delle mani del cardinale Ugo Poletti, vicario del Papa per la città di Roma. Svolgerà il suo ministero come vescovo ausiliare di Roma per la zona Sud, titolare di Atella.
Già presidente della Commissione Ecumenica di Roma, Riva era un profondo conoscitore del pensiero di Antonio Rosmini, sacerdote fondatore dell’Istituto della Carità di cui faceva parte.
Nel 1982 assume la Presidenza della Commissione Diocesana per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso (Cfr. Lettera personale di mons. Riva a Maria Vingiani conservata in Centro per l’Ecumenismo in Italia – Venezia), nel 1984 diventa membro del Pontificio Consiglio per l’unità dei Cristiani (fino al 1988 cfr. Annuario Pontificio 1985/86/87/88/89) e nella CEI, dopo essere stato membro (e segretario per un biennio)della Commissione per la Famiglia (1976-1982), nel 1982 diventa Segretario della Commissione per l’ecumenismo ed il dialogo (Cfr. Notiziario della CEI, dal 1976 in poi). Nel 1997, quando Riva ha compiuto i 75 anni di età, il cardinale vicario per la città di Roma Camillo Ruini chiede a Giovanni Paolo II di progoragargli il mandato per un anno. Così, nel 1998 mons. Riva diviene Vescovo Emerito; al suo posto viene nominato mons. Salvatore Fisichella, che si rivelerà molto importante per la causa di beatificazione di Antonio Rosmini (mons. Fisichella era tra i concelebranti della beatificazione di Antonio Rosmini).
In occasione della morte di Clemente Riva, avvenuta il 30 marzo 1999, papa Giovanni Paolo II inviò al cardinal Ruini un messaggio in cui ricordava il presule rosminiano come uomo di profonda spiritualità e particolarmente attento al dialogo interreligioso. Anche la comunità ebraica di Roma espresse un profondo cordoglio: l’ex rabbino capo di Roma, Elio Toaff si recò alla camera ardente per rendergli omaggio. Il suo funerale si è svolto nella basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, officiato dal cardinal Vicario del papa per la città di Roma Camillo Ruini e concelebrato dai vescovi ausiliari della città e dai suoi confratelli rosminiani.
Con deliberazione del 27 gennaio 2010, la giunta comunale di Roma ha approvato la proposta di intitolare alla memoria di mons. Clemente Riva una grande area verde a pochi passi dal litorale di Ostia, facente parte del settore Sud di Roma, di cui era la guida in qualità di Vescovo Ausiliare della capitale.
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