Fondazione Azione Cattolica Scuola di Santità
CATHOLIC ACTION SCHOOL OF SANCTITY FOUNDATION
FUNDACIÓN ACCIÓN CATÓLICA ESCUELA DE SANTIDAD
Pio XI
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Pio XI

NOTE BIOGRAFICHE E ITER DELLA CAUSA

Aurelia Oreglia d’Isola

1 aprile 1926, Torino - 18 agosto 1993, Saint-Pierre (Aosta)

Aurelia Oreglia d’Isola fu poi per tutti Leletta. Il padre era il barone Vittorio Oreglia d’Isola, la madre la contessa Caterina Malingri di Bagnolo, entrambi di antica nobiltà piemontese. Due anni dopo di lei nasce il fratello Aimaro.

Frequenta le prime classi elementari presso le Suore Giuseppine di via San Massimo e poi la scuola pubblica. È una scolara intelligente e vivace, fiera delle medaglie al merito scolastico e pronta al gioco e allo scherzo. Nella cappella delle Giuseppine il 15 maggio 1934 riceve la cresima da mons. Pinardi e l’8 giugno la prima comunione.

Partecipa alle riunioni della “FUCI infuocata di don Barra” a Pinerolo. Nell’autunno 1944 si iscrive alla Facoltà di filosofia dell’Università di Torino.

L’8 dicembre 1950, festa dell’Immacolata, fa la professione nel Terz’ Ordine Domenicano presso la chiesa di San Domenico con il nome di Consolata. Ha conosciuto Padre Enrico di Rovasenda, domenicano. Per un periodo vive la vita del convento poi comprende che la chiamata domenicana avrebbe rivestito per lei forme diverse da quelle che aveva immaginato. La sua vocazione sarebbe stata nel mondo, fra la gente, sempre in assoluta fedeltà allo spirito dell’Ordine.

Nel maggio 1951 insegna filosofia e pedagogia a Bra, e così nell’anno scolastico successivo. Nel 1952 insegna a Torino. Insegnare le piace. Ai primi di ottobre del 1956 viene nominata al liceo scientifico Filippo Masci di Chieti. Aiuta economicamente, con grande discrezione, famiglie disagiate attingendo al proprio modesto stipendio. il parroco nella cattedrale chiede la sua collaborazione per l’Azione Cattolica e comincia a mandarle i giovani, viene chiamata per conferenze nei paesi vicini, soprattutto nell’ambito del Movimento Laureati di Azione Cattolica. Il padre muore nel 1955, Dopo la sua partenza per Chieti le condizioni di salute della mamma  progressivamente peggiorano e Leletta chiede di avvicinarsi a Torino.  Nell’ottobre 1959, dopo tre anni di permanenza in Abruzzo, insegna filosofia e storia al liceo classico di Aosta, città dove si ferma. Insegna ma collabora anche con i preti che si occupano dei giovani: dare Gesù ai giovani, guidarli alla verità nell’amore, questa era la consegna che l’ animava, ed era infaticabile nella sua disponibilità. Leletta era anche fine psicologa. La sua preghiera di ogni giorno era: “Maestro, insegnami a insegnare!”. Dal 23 giugno 1966, dopo la morte della madre, si era stabilita al Priorato di Saint-Pierre, a pochi chilometri da Aosta, sulla strada che porta al Monte Bianco. Pochi giorni dopo esservisi trasferita, il 26 giugno, durante la prima messa di don Alberto Careggio, offre  se stessa “per la diocesi – come échantillon della Chiesa Universale.” Il senso ecclesiale, l’amore appassionato per la chiesa locale e per quella universale, è una caratteristica della spiritualità di Leletta:

Le visite di sacerdoti, di persone d’ogni ceto e cultura come anche di personaggi importanti e di studiosi nel campo della teologia e della filosofia, erano ininterrotte: per tutti c’era quella parola chiarificatrice, ispirata dalla fedeltà al Vangelo, dall’insegnamento della Chiesa, dalla fedeltà all’ortodossia che vedeva minacciata da un certo lassismo sia sul piano teologico, sia su quello disciplinare.

La vita di Leletta negli anni del Priorato è povera di avvenimenti esteriori, tutta raccolta nell’interiorità e spesa a soccorrere e a consolare. Due grandi realizzazioni tuttavia la vedono cooperare attivamente: la fondazione del Monastero carmelitano Mater Misericordie di Quart e quella del Monastero cistercense Dominus Tecum diPra ‘d Mill.

Nella settimana santa del 1988 una ferita apparsa sul seno sinistro rivelò che Leletta aveva un cancro. Cominciava il lungo “tramonto rosso,” come lei stessa lo chiamò: rosso perché colmo di amore e orientato a traghettare all’Amore.  Muore per questo  cancro al seno.