Giorno della memoria, Ricorrenza celebrata il 27 gennaio per commemorare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La data ricorda il giorno in cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. È stata istituita dalla l. 20 luglio 2000 n. 211, in accordo con la proposta avanzata dal Parlamento europeo.*
TESTIMONI AZIONE CATTOLICA
Antonio Seghezzi
21 maggio 1945, Dachau (Germania)
Viene accusato di attività sovversiva e, nel 1943, arrestato dai tedeschi e condannato a cinque anni di prigionia. Da Verona, viene trasferito a Monaco e poi, nel 1944, a Kaisheim. Dopo un breve periodo nel campo di Löpsingen, un carcere-fabbrica, con i criminali tedeschi è trasferito nuovamente a Kaisheim perché malato di tubercolosi. Da lì, infine, al campo di concentramento di Dachau, dove muore.
Enrico Bartoletti
1916 – 1976
A causa del suo aperto sostegno in favore degli ebrei perseguitati l’8 dicembre 1943 viene arrestato e poi rilasciato con forti ammonimenti e minacce.
Gaetano Tantalo
1905 – 1947
Giusto tra le nazioni
È riconosciuto tra i Giusti di tra le nazioni per aver nascosto una famiglia di ebrei in casa sua per 9 mesi salvandola dalla deportazione.
Gedeone e Flavio Corrà
18 marzo 1945, Flossenburg (Germania)
1 aprile 1945, Flossenburg (Germania)
Maturano entrambi un convinto antifascismo e testimoniano coraggiosamente la loro fede, portando il distintivo, pregando il rosario.
La notte del 22 novembre 1944, a Salizzole, dove si erano rifugiati dai parenti, vengono arrestati dalle brigate nere e trasferiti al campo di sterminio di Flossenburg, nell’alta Baviera. I loro numeri da internati politici erano KZ 34566 e KZ 34565. Dopo alcune settimane di tormenti chiudono la loro nobile esistenza, con invocazioni alla Vergine: Gedeone il 18 marzo, domenica di passione, aveva venticinque anni e Flavio il primo aprile 1945, festa di Pasqua, aveva ventotto anni; uniti a Cristo, come nella vita, anche nella passione e nella morte.
Gino Bartali
1914 – 2000
Giusto tra le nazioni
Durante gli sconvolgimenti bellici, nel 1943-1944 si accollò missioni rischiose tra l’arcivescovado di Firenze e il convento francescano di Assisi, trasportando (nelle tasche posteriori della maglia o arrotolate nel telaio della bicicletta) carte preziose per l’espatrio dei perseguitati razziali, protetti da documenti d’identità abilmente falsificati.
Quelle imprese, rimaste a lungo ignorate (poiché il loro protagonista evitò di farsene un merito) verranno celebrate post mortem nel 2005 con la concessione della medaglia d’oro al merito civile del presidente della Repubblica e nel 2013 con il riconoscimento conferitogli dallo Stato d’Israele di Giusto tra le Nazioni.
Josef Mayr Nusser
24 febbraio 1945, Erlangen (Germania)
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, in Alto Adige comandano i tedeschi che arruolano tutti gli uomini. Così Josef si trova arruolato nelle file della Schutz-Staffeln, le famigerate SS combattenti. Il 7 settembre, i giovani vengono trasferiti a Konitz, in Germania, per essere addestrati alla guerra. Il 4 ottobre 1944, devono prestare giuramento alla causa di Adolf Hitler, ma la recluta Josef Mayr Nusser chiede di parlare e, con voce emozionata, ma decisa, dice: «Signor maresciallo io non posso giurare questo». E all’ufficiale che gli chiede il perché, risponde: «Per motivi religiosi». Gli viene detto di mettere per iscritto la propria dichiarazione: è la sua condanna a morte.
Marcel Callo
19 marzo 1945, Mauthausen (Germania)
Il 19 marzo del 1943 viene precettato dai nazisti per lavorare in Germania. Infatti, fin dal 1940 con l’occupazione della Francia, i tedeschi trasferiscono in Germania gli operai per il lavoro obbligatorio nelle loro fabbriche.
In Germania, Marcel è in Turingia, dove organizza gruppi cristiani che sostiene con il consiglio e iniziative varie. Il 19 aprile 1944, insieme a undici compagni, viene arrestato con l’accusa di essere “troppo cattolico”.
I prigionieri vengono frustati, fatti mordere dai cani poliziotto, sono colpiti da cancrene, tubercolosi… e molti muoiono così. Questa sorte tocca anche a Marcel che, il 19 marzo 1945, viene trovato morente in una latrina. Trasferito in infermeria, muore assistito da un altro prigioniero, un non credente che si sarebbe poi convertito, colpito dal sorriso sereno di Marcel dinanzi alla morte. Non ha ancora 24 anni.
Odoardo Focherini
24 dicembre 1944, Hersbruck (Germania)
Giusto tra le nazioni
Dal 1942 mette al sicuro alcuni ebrei polacchi. La sua opera massiccia in favore dei perseguitati, però, comincia dopo l’8 settembre 1943: chiesto e ottenuto il consenso e il sostegno della moglie Maria, Odoardo comincia a prendere contatti con persone di fiducia e a tessere quella tela di aiuti organizzativi che servono per procurarsi carte d’identità in bianco, compilarle con dati falsi e portare i perseguitati al confine con la Svizzera.
Per la sua condizione di cattolico, l’11 marzo 1944 viene arrestato e, dopo un’attesa nel campo di concentramento di Fossoli (Carpi) e poi di Gries (Bolzano), il 5 settembre 1944 è trasferito a Flossenburg, e poi a Hersbruck. Qui muore a causa di una ferita alla gamba, che gli procura una grave setticemia.
Nel 1969 è stato riconosciuto “giusto delle nazioni” dallo Stato d’Israele.
Stanislaw Starowieyski
12/13 aprile 1941, Dachau (Germania)
Durante la Seconda guerra mondiale (19 giugno 1940) viene arrestato dalla Gestapo e internato a Dachau. Qui è di sostegno ai prigionieri. Colpito dagli stenti e dalla malattia, muore nella notte tra il sabato santo e la domenica di Pasqua.
Teresio Olivelli
17 gennaio 1945, Hersbruck (Germania)
Dopo l’armistizio, rifiuta di consegnarsi alle truppe di Hitler e, il 9 settembre 1943, viene catturato e rinchiuso in un campo di prigionia a Innsbruck. Fugge dal campo e si mette in contatto con la Resistenza cattolica del bresciano e con il Comitato di liberazione nazionale. Fonda all’inizio del 1944, il giornale «Il ribelle», manifesto della rivolta morale contro il fascismo e il suo tempo, e scrive la Preghiera del ribelle, considerata la più alta testimonianza spirituale di tutta la Resistenza. Il 27 aprile 1944 viene arrestato a Milano e, in seguito, nell’agosto 1944, deportato nel lager di Gries (Bz), poi a Flossenburg in Baviera e, infine, a Hersbruck.
Ai primi di gennaio 1945, mentre fa da scudo a un giovane ucraino, viene percosso a morte.