La storia della vostra Associazione
è fatta di tanti “santi della porta accanto” – tanti! –,
ed è una storia che deve continuare:
la santità è eredità da custodire e vocazione da accogliere.
Nel clima incandescente della Spagna degli anni Trenta¬Quaranta, nessun ordine religioso fu risparmiato, come non furono risparmiati laici e sacerdoti del clero diocesano.
I cinque beati dell’Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio fanno parte di un gruppo di martiri, i sessantanove compagni di Braulio Maria Corres e Federico Rubio, che qui presentiamo perché novizi che hanno accolto la loro vocazione in Azione cattolica.
IGNACIO TEJERO MOLINA
Viene battezzato il 6 agosto 1916 e riceve la cresima il 14 maggio 1917. I genitori sono gente onesta e grandi lavoratori, ma non molto praticanti, non si oppongono a che frequenti la scuola cattolica. Riceve la prima comunione nella parrocchia di San Felipe di Saragozza.
Qualche anno dopo, si iscrive all’Azione cattolica e ne diventa uno dei membri più attivi e appassionati. Partecipa ad altre associazioni caritative che svolgono soprattutto attività di assistenza agli ammalati e scopre così la sua vocazione religiosa, che lo porta ad essere fratello di san Giovanni di Dio.
Il 30 novembre 1935, Ignacio entra nell’ordine a San Baudilio de Llobregat. Dopo aver trascorso tre mesi come postulante, passa al Sanatorio marittimo di Calateli dove, il 6 marzo dello stesso anno, veste l’abito. Affronta il martirio il 30 luglio 1936.
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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la santità è eredità da custodire e vocazione da accogliere.