«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».
Durante la persecuzione in Messico di cui abbiamo parlato a proposito dei santi martiri messicani (cfr. p. 37 di questo volume), tra i tanti martiri, alcuni sono stati riconosciuti beati.
Tra loro, tracciamo un breve profilo di alcuni laici, a cominciare da Anacleto González Flores, detto anche “il Gandhi della rivoluzione cristera”, ucciso con i suoi compagni di Azione cattolica martiri nel 1927, José Dionisio Luis Padilla Gómez, Jorge Ramón Vargas González, Ramón Vigente Vargas González e nel 1928 Miguel Gómez Loza e Luis Magana Servín.
ANACLETO GONZÁLEZ FLORES
Laico, coniugato e di professione avvocato, viene ricordato anche come insigne pedagogo, conferenziere e catechista. Fonda l’Unione popolare, un movimento operaio femminile di contadine, che vuole promuovere la catechesi, la formazione sociopolitica e la diffusione della libertà religiosa.
Durante il periodo della guerra civile (1926¬1929), opera a favore della conciliazione tanto da essere definito il Gandhi messicano. Fonda anche l’Azione cattolica dei Giovani messicani (Acjm) a Guadalajara, impegnandosi per l’evangelizzazione e per la difesa della libertà religiosa. Subisce il martirio nel 1927.
© fondazione azione cattolica scuola di santita’ pio xi 2020
info@fondazionesantiac.org
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«Non diciamo che oggi è più difficile;
è diverso. Impariamo piuttosto
dai santi che ci hanno preceduto
ed hanno affrontato le difficoltà
proprie della loro epoca».